Quando si parla di trasferire un dossier titoli, è fondamentale conoscere le corrette modalità giuridiche per evitare problemi futuri, specialmente in caso di contestazioni. Con l’Ordinanza n. 31170 del 5 dicembre 2024, la Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti importanti in materia, confermando l’importanza dell’atto pubblico nella donazione diretta di titoli.
Sì. Secondo l’Ordinanza n. 31170 del 5 dicembre 2024 della Corte di Cassazione, la donazione di un dossier titoli è considerata una donazione diretta e deve essere formalizzata con atto pubblico (art. 782 c.c.), alla presenza di due testimoni. Questo requisito garantisce che il donante sia pienamente consapevole delle conseguenze patrimoniali della donazione.
Se la donazione diretta avviene senza atto pubblico, può essere annullata. In tal caso, i titoli o gli importi trasferiti ritornano nell’asse ereditario, come stabilito dalla giurisprudenza consolidata.
In caso di contestazioni, la validità della donazione deve essere provata dimostrando il rispetto delle forme previste dalla legge. Senza l’atto pubblico con testimoni, la donazione diretta di titoli rischia di essere dichiarata invalida.
Sì.
Le Sezioni Unite della Cassazione (sentenza n. 18250/2017) hanno chiarito che:
La donazione diretta richiede obbligatoriamente l’atto pubblico.
La donazione indiretta, invece, non necessita dell’atto pubblico.
Sì.
Ad esempio, la Cassazione civile, sentenza n. 7442/2024, ha stabilito che un bonifico bancario tra zio e nipote costituisce una donazione indiretta, quindi non soggetta all’obbligo di atto pubblico.
Rischi che:
Quando si tratta di donare un dossier titoli, è fondamentale rispettare rigorosamente i requisiti di forma previsti dalla legge per proteggere il donante, il beneficiario e garantire la piena validità dell’atto. Affidarsi a un consulente finanziario indipendente esperto in materia è il modo migliore per gestire correttamente questo tipo di operazione.
OCF n. 2425 del 19/03/2024
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