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Flat tax agevolata per impatriati: disponibile anche con rimborso

09/01/2025

Flat tax agevolata per impatriati: disponibile anche con rimborso

Valentina Fabiano

Analizziamo una recente pronuncia della Corte di Cassazione (Ordinanza 34655/2024) sul regime fiscale agevolato per impatriati: Come richiedere il rimborso dell’agevolazione anche senza averla inizialmente applicata tramite il datore di lavoro, con riferimenti normativi e criticità legali.

Cosa ha stabilito la Cassazione sulla flat tax per impatriati?

Con l’Ordinanza 34655/2024, la Corte di Cassazione ha confermato che la mancata richiesta al datore di lavoro per l’applicazione del regime agevolato non preclude al contribuente di ottenere il rimborso autonomamente. L’unica conseguenza è l’impossibilità di utilizzare il sostituto d’imposta (il datore), non la decadenza dal diritto al beneficio.

Posso richiedere il rimborso se non ho coinvolto il datore di lavoro?

Sì. La Cassazione ha chiarito che il contribuente può presentare direttamente un’istanza di rimborso all’Agenzia delle Entrate per recuperare le somme non fruite tramite il datore, purché sussistano i requisiti per l’agevolazione (es. trasferimento in Italia, attività lavorativa, ecc.).

Cosa cambia con il comma 5-ter dell’articolo 16 Dlgs 147/2015?

Il comma 5-ter vieta il rimborso delle somme versate spontaneamente dal contribuente. Tuttavia, questa norma solleva dubbi di costituzionalità: se il versamento è stato effettuato per errore (es. mancata fruizione dell’agevolazione), potrebbe non configurarsi come “spontaneo” e quindi rimanere rimborsabile.

Cosa si intende per “emendabilità della dichiarazione”?

È un principio giurisprudenziale che consente al contribuente di correggere la dichiarazione dei redditi per richiedere agevolazioni non inizialmente fruite. La Cassazione ha ribadito che l’omissione iniziale non preclude il diritto a rettificare la posizione fiscale, coerentemente con questo principio.

Quali rischi comporta la nuova interpretazione del comma 5-ter?

Il rischio principale è un conflitto tra norme: da un lato, il diritto a correggere la dichiarazione; dall’altro, il divieto di rimborso per versamenti “spontanei”. La Cassazione non ha ancora risolto questa contraddizione, lasciando spazio a possibili controversie legali.

Come richiedere correttamente il rimborso?

Verificare i requisiti per l’agevolazione (es. residenza in Italia, tipologia di lavoro).

Presentare un’istanza di rimborso all’Agenzia delle Entrate, allegando documentazione che attesti il diritto al regime agevolato.

In caso di diniego, valutare un ricorso giudiziale, citando l’Ordinanza 34655/2024.

Conclusioni

La pronuncia della Cassazione offre nuove opportunità, ma richiede attenzione agli aggiornamenti normativi.

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