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Insights

Criptoattività: tassazione integrale sulle plusvalenze oltre i 2.000 Euro

11/07/2024

Criptoattività: tassazione integrale sulle plusvalenze oltre i 2.000 Euro

Valentina Fabiano

Negli ultimi anni, il tema della tassazione delle criptoattività ha suscitato numerosi dubbi e interpretazioni contraddittorie. Con le recenti istruzioni al quadro RT del modello Redditi, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito in modo definitivo l’aliquota e le modalità di calcolo delle plusvalenze su criptovalute e altri strumenti di questo tipo, ponendo particolare attenzione alla soglia dei 2.000 euro annui.

Dal 1° gennaio 2023, come sono tassate le plusvalenze da criptoattività oltre i 2.000 euro annui?

A partire dal 1° gennaio 2023, le plusvalenze derivanti dalla cessione, permuta o rimborso di criptoattività che superano i 2.000 euro annui sono interamente tassabili con un’aliquota del 26%. Le istruzioni al quadro RT del modello Redditi hanno confermato che tale importo non deve essere considerato come una franchigia, bensì come una semplice soglia oltre la quale l’intera plusvalenza diventa imponibile.

Quale normativa disciplina la tassazione delle plusvalenze su criptoattività?

Il riferimento normativo è dato dall’articolo 67, comma 1, lettera c-sexies) del Tuir, secondo cui sono considerati redditi diversi tutte le plusvalenze e altri proventi derivanti da criptoattività, purché nell’anno superino complessivamente i 2.000 euro. Le nuove istruzioni al modello Redditi ribadiscono che, oltre questa soglia, il calcolo delle plusvalenze avviene senza alcuna riduzione.

Cosa dicono le istruzioni al quadro RT del modello Redditi sulle criptoattività?

Le istruzioni al quadro RT del modello Redditi specificano che, una volta superata la soglia annuale di 2.000 euro, l’eventuale plusvalenza derivante da qualsiasi operazione (cessione, permuta o rimborso) sarà soggetta al 26% di tassazione in maniera integrale. Questo chiarimento supera i dubbi emersi dalla circolare 30/E/2023, che in precedenza lasciava intendere un diverso trattamento.

In cosa consiste il superamento dei dubbi espressi nella circolare 30/E/2023?

La circolare 30/E/2023 aveva generato incertezza, poiché alcuni contribuivano a interpretare i 2.000 euro come una possibile franchigia o soglia esente. Le recenti istruzioni, invece, stabiliscono con chiarezza che la tassazione al 26% scatta sull’intero ammontare delle plusvalenze, non appena si supera il tetto di 2.000 euro annui complessivi, chiudendo definitivamente ogni ambiguità.

Come può cambiare la strategia degli investitori in criptoattività a fronte di questa novità fiscale?

Dato il nuovo quadro normativo, gli investitori con detenzioni limitate o con strategie a lungo periodo potrebbero prestare maggiore attenzione ai propri movimenti, per evitare di superare la soglia di 2.000 euro. In alcune situazioni, potrebbe diventare più rilevante gestire con cura la tempistica delle vendite o dei trasferimenti, per non incorrere in una tassazione integrale più pesante.

CONCLUSIONI

Le recenti istruzioni al quadro RT del modello Redditi chiudono definitivamente le incertezze in merito alla tassazione delle plusvalenze su criptoattività: superare i 2.000 euro nell’anno implica una tassazione al 26% su tutto l’importo guadagnato. Conoscere le regole e i riferimenti normativi – in particolare l’articolo 67, comma 1, lettera c-sexies) del Tuir – è essenziale per chi opera nel mondo delle criptovalute, al fine di evitare sorprese e gestire in modo consapevole la propria posizione fiscale. Per una valutazione personalizzata e un approccio strategico alle tue criptoattività, contattami.

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