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Insights

Portafogli “All Weather”: come investire senza temere le stagioni dei mercati

01/10/2025

Portafogli “All Weather”: come investire senza temere le stagioni dei mercati

Massimiliano Silla

Ci sono momenti in cui i mercati sembrano vivere un’eterna primavera: le borse salgono, l’economia cresce, tutto fila liscio.

E poi ci sono i mesi, o gli anni, in cui arriva l’inverno: inflazione, tassi in rialzo, recessione, panico.

La verità è che nessuno può prevedere con certezza quando cambierà il “tempo” dei mercati. Ma si può fare una cosa molto più saggia: prepararsi a tutte le stagioni.

È questa l’idea alla base dei cosiddetti portafogli All Weather, o “portafogli per ogni clima”. Una filosofia d’investimento resa celebre da Ray Dalio, il fondatore di Bridgewater Associates, uno dei più grandi e sofisticati fondi del mondo.

Dalio, partendo da decenni di studio sui cicli economici, si pose una domanda semplice ma cruciale: è possibile costruire un portafoglio che non dipenda dalle previsioni, ma che si comporti bene in qualunque contesto economico?

Il cuore dell’idea: convivere con l’incertezza

Dalio individuò due forze fondamentali che muovono l’economia e, di conseguenza, i mercati finanziari: la crescita e l’inflazione.

A seconda che queste due variabili salgano o scendano, si alternano quattro “stagioni” economiche: ci sono periodi di crescita e inflazione in aumento (tipici dei boom), altri in cui la crescita rallenta ma i prezzi continuano a salire (stagflazione), altri ancora in cui l’economia si espande ma l’inflazione resta sotto controllo (espansione disinflazionistica), e infine quelli di vera e propria recessione.

L’intuizione fu capire che ogni fase favorisce asset diversi: le azioni tendono a prosperare quando l’economia cresce, le obbligazioni rendono meglio quando la crescita rallenta e i tassi scendono, l’oro e le materie prime difendono il potere d’acquisto quando l’inflazione corre.

Invece di tentare di indovinare in quale scenario ci troveremo domani, l’approccio All Weather parte da un’altra logica: distribuire il rischio in modo da essere preparati a tutti gli scenari.

Diversificare per rischio, non per capitale

Il punto chiave, spesso trascurato da molti investitori, è proprio questo: la vera diversificazione non consiste nel possedere tante cose diverse, ma nel bilanciare il peso che ciascun investimento ha sul rischio complessivo del portafoglio.

Nel classico portafoglio “60/40” — 60% azioni e 40% obbligazioni — la parte azionaria domina quasi interamente la volatilità. In pratica, anche se le azioni sono il 60% del capitale, rappresentano spesso il 90% del rischio.

Dalio ribaltò questa prospettiva con la cosiddetta risk parity, la parità del rischio: ogni classe di investimento deve contribuire in modo equilibrato all’andamento del portafoglio.

Per questo motivo, un portafoglio All Weather tende a essere molto più bilanciato. Le azioni sono presenti, ma non predominanti. Le obbligazioni — specie quelle a lungo termine — hanno un ruolo più importante, perché si comportano bene nei momenti in cui le azioni soffrono. Oro e materie prime servono a difendersi dai periodi di inflazione.

Non si tratta di “scommettere” su cosa accadrà, ma di costruire un equilibrio dinamico, in grado di attraversare le diverse fasi economiche senza farsi travolgere.

Un equilibrio che si ispira alla natura

Il paragone con il clima non è casuale: un portafoglio All Weather è come un ecosistema.

In estate, alcune piante crescono rigogliose; in inverno, altre resistono al gelo. L’importante è che l’insieme resti vivo, che non si esaurisca tutto in una sola stagione.

Allo stesso modo, il portafoglio All Weather cerca di mantenere una crescita sostenibile e stabile nel tempo, senza picchi e senza crolli drammatici.

Non promette rendimenti stellari, ma offre qualcosa di più prezioso: resilienza.

La capacità di continuare a funzionare anche quando il mondo là fuori sembra impazzire.

E nella pratica, come si costruisce?

La versione “semplificata” del portafoglio All Weather, quella più conosciuta dagli investitori privati, prevede una distribuzione indicativa di questo tipo: una parte in azioni (circa il 30%), una quota importante in obbligazioni di lungo periodo (circa il 40%), un piccolo cuscinetto in obbligazioni di breve termine (intorno al 15%), e due tasselli di protezione: oro e materie prime (7,5% ciascuno).

È una struttura pensata per reagire a contesti diversi: le azioni offrono crescita, i bond difendono nei periodi di deflazione, oro e materie prime proteggono dall’inflazione.

Naturalmente, le proporzioni possono essere adattate al profilo di rischio dell’investitore, alle condizioni di mercato e alla disponibilità di strumenti efficienti come ETF o fondi indicizzati.

Ma la filosofia resta la stessa: un portafoglio costruito per durare, non per correre.

I vantaggi (e i limiti) di un approccio “senza previsioni”

Il grande merito di questo metodo è la stabilità.

In un mondo dominato da notizie, volatilità e decisioni impulsive, un portafoglio All Weather offre un ancoraggio razionale.

Riduce la dipendenza dal “tempismo” di mercato e, soprattutto, protegge l’investitore da se stesso — dal panico nei momenti difficili e dall’euforia nei momenti di eccesso.

Non è però un portafoglio magico.

In fasi particolari, come quelle di inflazione elevata e tassi in rialzo — come abbiamo visto negli ultimi anni — anche le obbligazioni possono soffrire. E nessuna strategia può annullare completamente il rischio.

Ma il principio che incarna è valido sempre: non serve prevedere il futuro per essere preparati al futuro.

Una lezione di educazione finanziaria

Alla fine, il portafoglio All Weather non è soltanto un modello d’investimento. È una lezione di metodo, di equilibrio e di consapevolezza.

Ci ricorda che la finanza non è una corsa a chi indovina di più, ma una disciplina di gestione del rischio.

Investire non significa scegliere “il cavallo vincente”, ma costruire un sistema che sappia sopravvivere anche quando i cavalli cambiano.

In altre parole: non possiamo controllare il meteo dei mercati, ma possiamo scegliere di uscire di casa con l’abito giusto.

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