Oggi viviamo più a lungo, un’evoluzione positiva. Tuttavia, ogni anno l’inflazione erode discretamente il potere d’acquisto dei nostri risparmi. Queste due tendenze, lento aumento della longevità e inflazione costante, creano insieme una doppia erosione invisibile che può indebolire anche i piani previdenziali più solidi.
Nel frattempo, l’aspettativa di vita si allunga: se pensiamo di vivere fino a 90 anni, significa esporre i nostri risparmi a 25 anni di erosione, anziché 20.
Queste due forze, la longevità crescente e l’inflazione, sono interconnesse: più anni vivi, più l’inflazione erode il valore reale dei tuoi risparmi. Questo fenomeno è stato definito come “entropia previdenziale”.
Immaginate di avere una pensione non indicizzata di 1.500 € al mese e aspettate di vivere fino a 30 anni. Ecco il potere reale dopo tre decenni:
Non solo la cifra nominale rimane fissa, ma dopo 30 anni rischia di diventare insufficiente a coprire le spese essenziali, esattamente quando ne avrete più bisogno.
Molti piani pensionistici si fermano all’analisi nominale: “Sì, i soldi bastano fino ai 90 anni”. Ma questa visione ignora un fatto cruciale: quanto quel denaro potrà acquistare in futuro. Un reddito costante oggi può diventare inadeguato in 20–30 anni, quando l’inflazione ha ridotto tante cose: medicinali, bollette, cura quotidiana.
Per contrastare questa doppia erosione, è fondamentale adottare una strategia previdenziale dinamica:
Queste soluzioni non mirano alla perfezione, ma a mantenere il valore reale del capitale nel tempo.
È insufficiente sapere “se i soldi dureranno fino a 90 anni”. La vera domanda è:
“Quanto potrò continuare a comprare ogni anno, fino a 90 o 95 anni?”
Serve una metrica integrata tra durata della vita e valore reale del denaro, il cosiddetto potere d’acquisto annuo residuo. Questa misura risponde alla domanda: “Quei soldi manterranno la loro funzione anche negli anni più avanzati?”.
Non si tratta solo di vivere a lungo, ma di vivere bene e con autonomia. Un obiettivo che richiede consapevolezza, strumenti adeguati e una pianificazione previdenziale all’altezza del tempo che davvero vivremo.
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