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Capitale “protetto” e capitale “garantito”: le parole che fanno davvero la differenza

09/09/2025
Capitale “protetto” e capitale “garantito”: le parole che fanno davvero la differenza
Massimiliano Silla
Nel mondo degli investimenti termini come “capitale protetto” e “capitale garantito” sono spesso usati come sinonimi.
In realtà descrivono concetti giuridici e finanziari profondamente diversi, che ogni risparmiatore dovrebbe conoscere per investire con consapevolezza.
Capitale protetto: una strategia, non una promessa
Uno strumento a capitale protetto è progettato per ridurre o azzerare le perdite di capitale a scadenza, ma non prevede un obbligo legale esterno di rimborso integrale.
Come funziona
- La protezione può essere parziale o fino al 100%, ottenuta combinando obbligazioni a basso rischio, opzioni e derivati.
- Il risultato finale dipende dalla solidità dell’emittente e dall’efficacia della struttura finanziaria.
Esempi
- Certificati a capitale protetto: prodotti strutturati che mirano a restituire il capitale a scadenza, salvo insolvenza dell’emittente.
- Fondi protetti: gestioni che cercano di limitare le perdite con strategie conservative.
- Titoli di Stato: BTP, BOT, CCT rimborsano a scadenza il valore nominale, ma la protezione dipende dalla solvibilità dello Stato.
Rischi reali
- Rischio emittente: se l’emittente fallisce, la protezione svanisce.
- Mercato secondario: vendere prima della scadenza può comportare perdite.
- Inflazione: la protezione è solo nominale, non del potere d’acquisto.
Titoli di Stato e clausole CACs: un approfondimento necessario
I titoli pubblici italiani sono percepiti come tra gli investimenti più sicuri, ma presentano una peculiarità spesso poco conosciuta: le Collective Action Clauses (CACs).
Cosa sono
Le CACs sono clausole di azione collettiva inserite in tutte le nuove emissioni di titoli di Stato dell’Eurozona con durata pari o superiore a un anno a partire da gennaio 2013, in attuazione del Trattato istitutivo del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) e disciplinate in Italia dal D.M. 7 dicembre 2012 del MEF.
Perché contano
In caso di grave crisi del debito, le CACs consentono di modificare le condizioni di rimborso (scadenze, tassi d’interesse, importo del capitale) se lo decide una maggioranza qualificata dei detentori, tipicamente il 75%, senza necessità del consenso unanime.
Implicazioni per il risparmiatore
- Chi possiede BTP o altri titoli di nuova emissione può essere vincolato a una ristrutturazione anche se vota contro.
- Le CACs rendono più ordinata una possibile rinegoziazione del debito, ma confermano che i titoli di Stato, pur a capitale protetto, non equivalgono a rischio zero.
Capitale garantito: un impegno contrattuale
Uno strumento a capitale garantito offre invece una garanzia giuridica di restituzione del capitale nominale, prevista nel contratto e sostenuta da un soggetto ben identificato.
Esempi e riferimenti
- Buoni Fruttiferi Postali (BFP): titoli emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato italiano.
- Certificati di deposito (CD): coperti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) fino a 100.000 € per depositante per banca (art. 96 D.Lgs. 385/1993 – Testo Unico Bancario).
- Polizze vita di Ramo I: disciplinate dal Codice delle Assicurazioni Private (D.Lgs. 209/2005). Il capitale è investito in una gestione separata e la compagnia assicura la restituzione del capitale versato.
Limiti della garanzia
- Rischio del garante: se banca, assicurazione o Stato diventano insolventi, il rimborso dipende da fondi di tutela e procedure di liquidazione.
- Garanzia solo nominale: nessuna protezione contro l’inflazione.
- Costi e riscatti anticipati: penali e spese possono ridurre l’importo effettivamente rimborsato.
Le reti di sicurezza italiane: FITD e Fondo IVASS
Molti risparmiatori confidano nei fondi di garanzia previsti dalla legge. È importante conoscerne la reale capacità.
Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD)
- Funzione: rimborsa i depositi bancari fino a 100.000 € per depositante per banca.
- Dotazione: circa 4–5 miliardi di euro, con obiettivo normativo UE dello 0,8% dei depositi protetti (circa 6–7 miliardi).
- Capacità: può chiedere contributi straordinari alle banche e accedere a linee di credito, ma in caso di default di un grande istituto potrebbe servire anche l’intervento pubblico.
Fondo di Garanzia IVASS (art. 285-bis Codice delle Assicurazioni)
- Funzione: tutela i contratti vita in caso di insolvenza della compagnia.
- Finanziamento: contributo annuo delle imprese vita pari allo 0,5 ‰ dei premi raccolti.
- Dotazione: nell’ordine di 500–600 milioni di euro.
- Capacità: può subentrare nei contratti o rimborsare i contraenti, ma non coprirebbe il fallimento simultaneo di grandi gruppi assicurativi.
Questi fondi sono pensati per affrontare il default di singoli intermediari, non per crisi sistemiche.
Confronto sintetico
Caratteristica | Capitale Protetto | Capitale Garantito |
Natura della tutela | Strategia d’investimento | Impegno contrattuale/legale |
Esempi | Certificati protetti, fondi protetti, titoli di Stato con CACs | BFP, certificati di deposito (FITD), polizze vita Ramo I |
Garanzia di rimborso | Dipende dalla solvibilità dell’emittente | Prevista da contratto e fondi di garanzia |
Protezione inflazione | No | No |
Rischio residuo | Medio/basso ma presente | Basso, legato alla solidità del garante |
Messaggio chiave
- Capitale protetto: protezione perseguita con strategie finanziarie, ma senza promessa legale assoluta.
- Capitale garantito: obbligo contrattuale di restituzione del capitale nominale, sostenuto da un soggetto identificato e da fondi di garanzia con dotazioni definite.
- Titoli di Stato: rientrano tra gli strumenti a capitale protetto, con l’ulteriore elemento delle CACs che consente ristrutturazioni decise a maggioranza.
Conclusione
Nessun investimento, neppure il più “sicuro”, è privo di rischio.
Comprendere chi garantisce o protegge il capitale, quali fondi di garanzia intervengono e quali clausole contrattuali (come le CACs) possono modificare le condizioni di rimborso è la vera forma di protezione del risparmiatore.
La sicurezza non è una parola stampata su un depliant, ma una scelta consapevole, costruita con informazione, diversificazione e un’attenta valutazione del rischio emittente.